Hobbes non si è fatto ripetere due volte di utilizzare una scaletta per salire sul tavolo della quotidiana spazzolata da parte del suo amico Giuliano, che evita così di piegare la schiena per sollevarlo.

 

 

Il dottor Orlandini, responsabile dell'Hospice di Guastalla, intervistato da Gerardo D'Amico (giugno 2018) per la rubrica dedicata alla salute in RaiNews, è accompagnato dal suo fedele Generale d'Utrillo, a dimostrazione dell'utile impiego dei cani in funzione di pet terapy per alleviare le pene dei malati terminali attraverso l'approccio psicologico relazionale.

 

Scrive la proprietaria di Amelia, figlia di Zary (nella foto) e di Gillo d'Utrillo, il 2 giugno 2018 in Facebook:

Sette anni fa, prima di prendere Zarí, io e la mia famiglia facemmo delle ricerche per cercare di capire meglio a cosa andavamo incontro prendendo uno schnauzer! Tra i libri e le ricerche fatte su internet le caratteristiche di questa razza che ci colpirono di più furono il coraggio e la prontezza di difendere la propria famiglia da qualsiasi pericolo esterno, anche a costo di mettere in pericolo la propria vita. Ecco, sta notte nella nostra abitazione è scoppiato un incendio a causa di un corto circuito, e se io e la mia famiglia stiamo bene e siamo usciti illesi da questo brutto episodio è solo grazie al "coraggio e alla prontezza" di Zarí ed Amelia che si sono accorte immediatamente di quello che stava succedendo e hanno fatto di tutto per svegliarci e per attirare la nostra attenzione verso il punto in cui si trovavano le fiamme. Non ci hanno lasciati nemmeno quando gli abbiamo dato la possibilità di scappare aprendo la porta d' ingresso , hanno aspettato prima che tutti i componenti della famiglia fossero al sicuro, compresi pako il nostro pappagallo e il nostro uccellino! 
E se oggi il nostro umore non è del tutto a terra dobbiamo ringraziare ancora loro che continuano a non lasciarci mai soli! 
Sono il nostro orgoglio e se possibile oggi le amiamo ancora di più!

Nel mese di agosto dell'anno scorso ho ricevuto la visita di una famiglia. 
La mamma soffriva di
allergia al pelo degli animali, ma desiderando un cane, stavano verificando razza per razza - tra quelle preferite - quale non provocasse crisi allergiche. 
Ho accettato di buon grado di intrattenerli un po' con i nostri schnauzer
anche facendoglieli accarezzare e offrendo un ciuffo di peli da trattenere fra le dita.
Dopo un paio di settimane ricevo questa mail:
"
sono Renzo, il signore venuto a trovarla con la famiglia un paio di settimane fa per fare una prova allergie ... scusi il ritardo.. Il test è stato superato, mia moglie non ha avuto nessun tipo di reazione allergica o asmatica... volevo ringraziarla ancora per la disponibilità e la vostra gentilezza."

"Intrusi" nel giardino di fianco... Ossia i padroni di quella casa
Così una schnauzerista ha commentato in Facebook una foto del suo medio che abbaia vicino alla recinzione.Lo schnauzer funziona come un allarme elettronico: chiunque varchi la soglia sensibile lo fa scattare; per questo è incorruttibile. Supponiamo che un malintenzionato si avvicini per famigliarizzare col cane sperando di tornare indisturbato... Non avrebbe neanche il tempo di farsi riconoscere che lo schnauzer ripartirebbe con l'abbaio anche se gli fosse offerta una bistecca.

 

Lo schnauzer ci tiene sempre d'occhio.
Di solito chi alleva schnauzer affida un cucciolo a chi è disposto a tenerlo con sè in casa e con la propria famiglia.
Chi gode della compagnia di uno schnauzer si sarà accorto che il cane osserva tutto, anche quando non ce ne accorgiamo, perché il suo ciuffo
nasconde il suo sguardo.
Ci siamo sempre chiesti come facessero i nostri schnauzer a capire quando potevano disporsi a uscire con noi e quando dovevano stare tranquilli
al loro posto. I guinzagli erano in auto, quindi non potevano affidarsi al fatto che afferrassimo quell'oggetto.
Qualche giorno fa ho visto Farandòla scatenarsi nel rito gioioso che precede l'uscita in compagnia appena ho toccato un cestino che di solito porto
all'orto quando vado a giocare con lei e le altre.
Finalmente era chiaro: associava oggetti, capi d'abbigliamento e gesti alla nostra uscita con lei o senza di lei e si comportava di conseguenza.
Così fanno anche la mamma e la zia di Farandòla e lo fanno perché osservano ogni minimo particolare del nostro agire, ogni giorno e ogni momento del giorno!

 

Ho rivisto dopo molto tempo due coniugi amici, allevatori e lui anche giudice della razza. Condividiamo da sempre la stessa passione per gli schnauzer, ma la curiosità sulle loro stranezze è sempre vigile. "Sai che una nostra cagnetta ha imparato a svitare i tappi delle bottiglie di acqua minerale? Non l'abbiamo ancora sorpresa mentre lo fa, quindi non sappiamo come ci riesca, ma troviamo il tappo di plastica tolto dalla bottiglia senza un graffio, senza un segno dei denti!"

 

Scrive in Facebook la proprietaria dello schnauzer medio pepe sale Vikingus Caesar Eytukan, Gran Campione di bellezza USA, in New Mexico, attualmente impiegato in addestramento di guida del bestiame:
Herding training is a partnership.…your dog learning how to control and move the sheep in the most effective and efficient manner…together, as partners. It is a natural instinct that is in the SS breed....lots of patience and time to bring it back....when beauty has been the focus and not an extension. 
L'addestramento nel lavoro col bestiame è una attività di collaborazione. Il vostro cane impara a controllare e guidare le pecore nel modo più efficace ed efficiente insieme, in qualità di partner. Si tratta di un istinto naturale che è nella razza Schnauzer Medio, ma ci vuole un sacco di pazienza e di tempo per farlo riemergere quando la bellezza è stata al centro e non un annesso della selezione.

 

Il proprietario di Nube, uno schnauzer medio pepe sale, ha osservato l'eliminazione di un grosso ratto ad opera del suo cane: "...Fortunatamente Nube non è stato morso... Comunque veramente e' meglio essergli amici a 'sti Schnauzer... Gli e' bastato un morso, lo ha lanciato in aria ed il ratto era morto... L'unico rimpianto e' di non essere riuscito a prendere il cellulare in tempo per filmare l'attacco; e' stato fulmineo, tutto è avvenuto con due ringhiate piuttosto consistenti ma niente di più... Oltretutto dopo non e' corso in giro con la voglia di mangiarselo, aveva capito di doverlo eliminare perché per noi rappresentava una minaccia, ma subito dopo vi si e' sdraiato a fianco a controllare se si sarebbe mosso nuovamente."

 

Sono sempre più convinto che non solo noi addestriamo i nostri cani,
ma i nostri cani addestrano noi.
Trilly, la nostra veterana di 13 anni, adora certi biscotti per cani e sa dove sono. La sera la sollecitiamo a uscire a fare i suoi bisogni prima di andare a dormire e, quando rientra, la premiamo con un biscotto.
La furbetta ha associato i due fatti e da un po' di tempo si avvia di sua iniziativa alla porta, noi apriamo, credendo che voglia uscire, lei che fa? Va direttamente al mobile dei biscotti!
La mossa si ripete più volte, perché non possiamo sapere se ha realmente bisogno di uscire, ma lei sicuramente penserà che siamo un po' testoni e poco adatti all'addestramento...

 

Domenica mattina passeggiata al guinzaglio. Passando in una viuzza del centro storico del paese compare un topolino campagnolo: Gadìn scatta rapido e - tac! - un colpetto ed il malcapitato cade dalle fauci di Gadìn secco secco.... Spiacente per il topolino, ma Gadìn, pur non avendoci mai avuto che fare in precedenza, istintivamente sa come agire... Patrimonio genetico...

(Diego Mastrorilli, proprietario di Gadìn Gadèno d'Utrillo . aprile 2017)

 

Hobbes d'Utrillo è un cane che memorizza subito quello che i suoi amici umani vogliono da lui.
Abita al primo piano di una casa in cui vivono due famiglie: sopra i nonni, sotto figli e un nipote.
Quando il giovane Alessandro sale dai nonni,
Hobbes gioca con lui saltandogli in braccio e a volte rischia di graffiarlo con le unghie degli arti anteriori.
Per ovviare all'inconveniente senza impedire il gioco, il nonno - il nostro amico Giuliano - ha acquistato un paio di scarpette protettive per cani
(come quelle protettive per cani da slitta) e le ha infilate una prima volta prima del gioco tra il cane e il nipote Alessandro.
Finito il gioco, via le morbide scarpette.
Tanto è bastato. La seconda volta Hobbes, sentendo l'amico e compagno di giochi salire le scale, si è seduto davanti al davanzale sul quale
erano state riposte le sue scarpette, si è messo a mugolare e ha porto le zampe per farsi infilare le protezioni!
E così ha continuato a fare ogni sera prima dell'incontro col suo amico Alessandro.

Allo stesso modo ha appreso a farsi pulire la barba dopo il pasto. Non si allontana dalla ciotola svuotata finché i suoi amici umani non gli puliscono
i baffoni. Ora che al lavaggio del pelo del muso si è aggiunta l'asciugatura col phon, Hobbes raggiunge il posto dove si trova l'asciugatore per sottoporsi
a quello che per lui è diventato un rituale.